La punta dell’iceberg
L’importanza della fiducia in chi investe i tuoi risparmi. E della sua trasparenza.
Voi direte, ‘ma batti sempre lo stesso chiodo!’ Ma è un chiodo importante: come si fa ad affidare i propri soldi a qualcuno, magari bravissimo, che però non ti dice chiaramente quanto paghi? Comprereste un’automobile ad un prezzo per poi scoprire che dovrete sborsare altri soldi per le ruote e il motore quando andate a ritirarla?
Ho ricevuto da un amico la brochure su un nuovo prodotto finanziario offerto da una banca italiana di tutto rispetto (almeno nel senso che la conoscono tutti, anche come un’istituzione professionale e storicamente ben connessa). Il prodotto è un classico ‘fondo-di-fondi’ che investe in un numero limitato di fondi specializzati nell’ambito dei mercati privati (‘private equity’, ‘distressed debt’, etc.). La struttura gestionale del prodotto ha tre livelli:
- il distributore (D) sul mercato italiano, cioè la banca di tutto rispetto;
- il gruppo che seleziona i fondi in cui investire (MM, o ‘manager-of-managers’); e per finire
- i fondi stessi (F).
I tre i livelli sostengono costi e hanno come tutti ambizioni di crescita e di profitti.
La brochure ha 32 pagine, tutte ripiene d’informazioni più o meno interessanti con un focus sulle differenze e i benefici tra i mercati ‘private’ e quelli liquidi. C’è un sottofondo strategico di sfruttamento delle opportunità associate al periodo post-COVID-19, forse per far leva su un tema a cui tutti inconsciamente speriamo anche da un punto di vista meno materialista (ma cosa sarà mai e quando arriverà?).
L’ultima pagina è marcata ‘Terms & Conditions,’ e dovrebbe listare i principali elementi contrattuali del prodotto. Dico ‘dovrebbe’ perché almeno per una categoria ho i miei dubbi sulla completezza e trasparenza di questa lista: i costi. Su questo soggetto ci sono due riferimenti e una nota:
- ‘Setup Fee’ – 0%’
- ‘Management Fee’ – Commissione di gestione applicata solo sul patrimonio netto del fondo:
- Classe A: 1,50% (0,97% costo medio nell’intera durata del fondo)1
- Classe C: 1,20% (0,78% costo medio nell’intera durata del fondo)1
- Nota 1) Qualsiasi previsione, proiezione o target è solo indicativa e non garantita in alcun modo.
Ecco le mie tre grosse (ne avrei anche di piccole) perplessità; aggiungetene pure voi nei commenti:
- ‘Setup Fee’ (prima punta dell’iceberg): come quelle commissioni di entrata/uscita per i fondi comuni che non si caricano quasi mai? messa a 0 per far capire che anche tu puoi avere qualcosa gratis per un prodotto che ti resta in portafoglio per 10(+2) anni? MM le carica o no le setup fee?
- ‘Management Fee’ (seconda punta dell’iceberg; dev’essere grosso): 1,50%/1,20% divisi tra D, MM e F? in genere, gli F non lavorano mai per meno di una commissione fissa più una di performance, e spesso neanche MM; ipotesi alternativa: lavorano tutti gratis eccetto D?
- Nota 1): sulla pagina 32 ci sono almeno quattro elementi ai quali questa nota potrebbe riferirsi, ma l’unico sul quale la affiggono è proprio la ‘Management Fee’; forse per protezione da qualcuno che si accorge dei pagamenti sottostanti dopo aver mandato i soldi?
Quasi meglio pagare per una macchina senza ruote e motore: almeno te ne accorgi prima di guidarla.
Roberto Plaja, 27 luglio 2020
Cover: Artista sconosciuto, ‘Sinking of the Titanic,’ dopo 1912, Smithsonian American Art Museum, https://americanart.si.edu/artwork/sinking-titanic-25214