Le opportunità e le modalità d’investire sono tante; questo ci obbliga ad organizzarci.

In passato ho fatto riferimento ad un tipo di pianificazione da intraprendersi prima di definire l’allocazione di un portafoglio: identificare i flussi di spesa e l’orizzonte temporale. Super-sinteticamente: il tuo budget è l’anima del tuo portafoglio.

Oggi parlerò di un altro tipo di pianificazione necessaria per gestire i propri averi finanziari senza troppe sorprese: decidere come avverrà l’operatività giornaliera della gestione patrimoniale. Il processo decisionale di costruire e mantenere un portafoglio richiede che alcuni aspetti siano decisi ex ante, a meno di non volersi poi invischiare in cambiamenti e ristrutturazioni costose o di cadere vittime della creatività altrui.

È facile notare il costante martellamento informatico da parte dei media in generale, degli amici iperattivi (anche se ben intenzionati) e degli enti finanziari affamati di clientela ad ogni costo. Queste informazioni – che riguardano di solito opportunità, idee, prodotti e strategie innovative per come investire i propri averi – sono quasi tutte di dubbia utilità per l’investitore, soprattutto se considerate al di fuori del contesto del suo portafoglio e dei suoi obiettivi. Esempi comuni sono la ‘dritta’ di un amico su un titolo di borsa, oppure l’inattesa (persino indesiderata) telefonata di una vecchia conoscenza bancaria che ti offre la partecipazione ad un fondo di fondi nel settore ‘caldo’ del momento.

Lasciamo da parte la bontà o meno della proposta, le capacità analitiche dell’amico, o le intenzioni e le motivazioni del bancario. Il punto è come decidere in queste situazioni e quale processo seguire prima di farlo; bisogna pensare come minimo a:

– l’impatto sul portafoglio

– il rischio della proposta specifica

– quanto comprarne

– quali fattori ci diranno come e quando uscirne

– liquidità

– orizzonte temporale

– accessibilità a dati nel futuro

Insomma, da una semplice, quasi innocua (quella dell’amico, non quella del bancario) proposta un gruzzolo di grattacapi.

Per evitare di trovarci ingabbiati in situazioni impreviste e potenzialmente imbarazzanti bisogna pensare prima e decidere come la nostra vita finanziaria verrà gestita. Di primaria importanza sono:

– l’estensione del nostro coinvolgimento personale nella gestione – totale o parziale?

– la tipologia di assistenza eventualmente voluta – consulenza o gestione diretta?

– come seguire gli sviluppi futuri ed eventuali cambiamenti di strategia?

– chi controlla che tutto funzioni come deve, e che le regole vengano rispettate?

– come gestire la grande quantità di idee e proposte da fonti professionali e non?

L’asserzione super-sintetica nel primo paragrafo (‘il tuo budget è l’anima del tuo portafoglio’) può sembrare semplicistica, banale, puerile, alla stregua di un ‘ma questo pare fatto da mio figlio che ha tre anni’ guardando un Picasso. Forse per questa ragione noi desideriamo sempre ricevere idee, proposte, temi e programmi che ci spingono ad accettare o ci fanno coinvolgere in situazioni con prospettive rosee, ma con poche probabilità di successo. La realtà prosaica è che investire non è sempre qualcosa d’interessante, di divertente; come imparare a batter a macchina o suonare il pianoforte, è soprattutto questione di metodicità e disciplina che solo nel tempo porteranno a risultati soddisfacenti. Super-sinteticamente: più ti diverti e peggio è.

Roberto Plaja, 25 febbraio 2021

Cover: Richard Anuszkiewicz, ‘Temple of the Evening Sunset with Dark Blue’, 1985, Acrylic on canvas; https://modernartdealers.com/artists/richard-anuszkiewicz-art/